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Shardana: i popoli del mare Un articolo tratto dal libro "Shardana i Popoli del Mare" di Leonardo Melis. L'epopea di una coalizione di popoli che dominò il II Millennio a.C. e diede origine alla Civiltà Mediterranea. Per maggiori dettagli visitare il sito www.shardana.org
Come già scritto nella premessa, dopo l’esperienza del romanzo storico
“SHARDANA”, abbiamo pensato che fosse
giunto il momento di raccogliere tutto il materiale riguardante “I
Popoli del Mare” e i Shardana in particolare, catalogarlo e scrivere
un “saggio” su questa pagina importantissima della Storia del
Mediterraneo, che toccò anche i mari del Nord e in particolare il
Baltico.
Qui parliamo in
particolare dei Shardana.
Gli
Egizi danno ai Shardana e ai loro alleati una collocazione
geografica ben precisa, chiamandoli i re delle Isole dell’Occidente,
tale è, infatti, la posizione della Sardegna rispetto all’Egitto, cosa
che invece non risulta per quanto riguarda la città di Sardi, che
oltre al fatto di non essere un’isola, è posta chiaramente ad Oriente
(o almeno a Settentrione). · 2450 (2350): Sargon di Akkad fonda la dinastia Sargonide (Sardonide-Sandanide? Una dinastia con questo nome esisteva in Lydia). · 2300-2000: all’incirca in questo periodo, in Mesopotamia, scoppia una terribile carestia durata più di 300 anni, che provoca l’emigrazione verso Occidente, (Sardegna compresa?). Periodo Biblico: In seguito a questi fatti la Tribù di Abramo esce da Ur dei Caldei e dopo un vagabondare attraverso i monti della Siria si stabilisce sulle rive del Mar Morto. · 1800: Stonehenge, tempio megalitico, è costruito da popolazioni arrivate dall’Asia Minore(?). · 1700: gli Hiksos, di razza indoeuropea con mescolanze di razza semitica, invadono l’Egitto. Sono i “Popoli del Mare”? Nello stesso periodo nelle Baleari accade una catastrofe che cancella una Civiltà ivi residente e contemporaneamente avviene la distruzione della prima Civiltà Cretese e,all’incirca nel 1800-1750, l’incendio di Troia IV (ad opera degli stessi Popoli del Mare?). Periodo Biblico: Carestia, Ebrei in Egitto, Giacobbe. · 1600: Hattusilis fonda l’impero Ittita. Nascita di Micene (Akwasa, Akaiasa, Achei). · 1568-1545: Il faraone Amon-Mose (Amasi) caccia gli Hyksos dall’Egitto. · 1530-1520: Tuthmosis I (Toth-Mose) sconfigge il Mitanni e la Siria fra le cui fila militano contingenti Shardana. · 1500-1400: il bronzo è lavorato in Sardegna con tecniche già di rara bellezza e perfezione. La Corsica e le Baleari sono conquistate da un Popolo proveniente dalla Sardegna. · 1500-1470: L’isola di Thera (Santorini) sparisce in seguito a un’eruzione vulcanica, comincia la decadenza di Creta. · 1400: gli Akawasa e i loro alleati distruggono Creta e l’Impero Minoico (Plutarco). I Shardana conquistano Lemno e Imbro, passano in Laconia, rapiscono le donne ateniesi, e si stabiliscono a Creta. Alcuni di loro sono catturati durante il primo sbarco e vengono condotti a morire fra le braccia arroventate della statua bronzea di Talo. Essi vanno incontro alla morte ridendo (Simonide di Ceo). · 1355: ambasciatori dei Popoli del Mare portano doni al faraone Amenophe IV e alla regina Nefertiti, invitandoli a tornare al culto dell’Unico Grande Dio (della Grande Dea). · 1294: battaglia di Qadesh: Ramses II (Ra-Mose) si salva dall’attacco degli Ittiti con l’aiuto di un contingente di mercenari Shardana. Altri Shardana combattono al fianco degli Ittiti stessi, Ramses li chiama Shardana del mare, dal cuore ribelle. · 1290: un attacco micidiale è portato all’Egitto di Ramses da parte dei Popoli del Mare. · 1278: Esodo. Un gruppo numeroso di perseguitati religiosi e alcune tribù semitiche stanziate ai confini orientali, al comando di un principe egiziano, forse seguace del culto di Akenathen, lasciano l’Egitto. Con loro parte probabilmente un contingente numeroso di mercenari Shardana (Danai) e Tjeker (Teucri) che li difenderanno nel lungo cammino. Mosè li include nella misteriosa tribù di Dan. I Tjeker (Teucri) formeranno le tribù di Issacar e Aser. Ma anche Zabulon appartiene ai Sher-Dana. · 1250: un’incursione dei Popoli del Mare distrugge Tirinto e un’altra devasta l’abitato circostante Micene. · 1235: una grande carestia devasta l’Anatolia in seguito alle incursioni dei Popoli del Mare, Meneptah invia navi cariche di grano. · 1231: Meneptah deve affrontare una guerra con i re libici spalleggiati da alcune tribù identificate nei Popoli del Mare: Akawasa (Achei), Thursha (Etruschi), Sakalasa (Siculi), Wasasha (Corsi?) e Shardana. Questi ultimi provvedono anche al vettovagliamento e al trasporto truppe via mare. · 1210: Meneptah ottiene una decisiva vittoria nel deserto occidentale sui Libu e i loro alleati delle Isole Straniere. · 1200-1180: l’invasione più devastante e definitiva dei Popoli del Mare, (durerà probabilmente più di 50 anni), ai soliti Shardana, Akawasha ecc. si sono aggiunti nel frattempo Denen, Sakssar, Phelets. Distrutte Ugarit e Corinto, gli imperi Ittita e Miceneo sono cancellati, intere città sono rase al suolo e gli abitanti passati a fil di spada (Atene sarà stranamente risparmiata). I Shardana e i loro alleati si riversano sull’Asia Minore mettendo tutto a ferro e a fuoco. Lo stesso Egitto è attaccato (1183), ma Ramses III trova un accordo con la mediazione dei mercenari shardana al soldo delle truppe regie. Si vanterà poi di aver sconfitto per la prima volta i più terribili e fantastici guerrieri del passato. · 1180: noi preferiamo propendere per una data anteriore di circa 30 anni in cui Troia VII è distrutta da una coalizione di Popoli venuti da Occidente (Grecia e isole mediterranee), circa nel 1220-1200 a.C.. Effettivamente la datazione delle varie città è piuttosto incerta, ma crediamo di poterle in parte ricostruire: – Troia I esisteva nel bronzo antico, intorno al 2700 a.C. – Troia II venne incendiata nel 2300 a.C. – Troia III, IV e V esistettero dal 2300 al 1700 a.C – Troia VI, ricca e potente, rinacque dalle loro rovine e venne distrutta da un terremoto intorno al 1280 a.C. – Troia VII durò quasi un secolo ed è probabilmente la città di Priamo cantata da Omero. Il poeta menziona nella sua opera Tjeker (Teucri) e Liku (Lici) sul fronte troiano, e Akawasa (Achei) e Danai (Denen, Danuna, Shar-dana), sul fronte greco. Periodo Biblico: Giudici, insediamento dei Phelets (Filistei) e Tjeker (Teucri) in Palestina. · 1100: “l’Onomastico di Amenemope” parla della presenza in Palestina dei Popoli del Mare e in particolare dei Pheleset (Filistei), Shardana (Sardi) e Tjeker (Teucri). · 1080: “Il viaggio di wenamun” definisce la città di Dor, sulla costa della Palestina, “città dei Tjekker”. · 1050: i Phelets colonizzano il territorio che da loro prenderà il nome di Palestina, si insediano in Gaza, Ashdod, Gath, Ekron, saccheggiano Shiloh e sconfiggono Saul, re di Israele, nel 1005. Periodo biblico: i Giudici. · 1000: fondazione di Sardi e ricostruzione delle città fenicie, che cominceranno le loro avventure sulle antiche rotte tracciate dai Popoli del Mare, fondando nuove colonie. · 945: un generale dei mercenari Libu (Libici) appartenente ai Popoli del Mare, Shesonk, si impadronisce del trono in Egitto e fonda la XXII dinastia. I mercenari Shardana sono schierati coi Libu. · 900: i Lidi (una parte della popolazione), governati dagli Eraclidi, sbarcano in Italia e si uniscono agli Umbri (Erodoto) - I loro lucumoni sono designati fra i dignitari Sardi (Strabone), Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur (Festo). · 814: fondazione di Cartagine ad opera di colonizzatori provenienti da Tyro in Fenicia. · 753: Roma è fondata a opera di un gruppo di giovani pastori, fra cui Romolo che ne sarà il primo leggendario Re. · 685: Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi (Erodoto). · 616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). · 540: Malco, generale cartaginese, sbarcato in Sardegna con un potente esercito di 80.000 uomini è sconfitto in battaglia campale da un esercito sardo. Nello stesso periodo avviene la battaglia navale nel Mare Sardo tra gli abitanti di Aleria (Alalia), colonia greca in Corsica, e la flotta etrusca di 60 navi, rinforzata con altre 60 navi cartaginesi. · 530: Tartesso è distrutta dai Cartaginesi. · 480: Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, sbarcano in Sardegna con un potente esercito. Asdrubale muore in combattimento (Giustino). · 350: Saccheggio di Roma da parte dei Celti (Keltoi, Galli, Galati), la loro origine era, secondo Erodoto, nell’alto DANubio. · 325: Un’ambasciata dei Sardi a Babilonia fa doni ad Alessandro Magno (Giustino). E’ un segno di una sovranità dei Sardi ancora esistente in Sardegna, nonostante la presenza di Cartagine. · 279: Sacco di Delfi da parte dei Celti (Galli) comandati da Brenno (omonimo del distruttore di Roma). · 215: Le città shardana, guidate da Cornus il cui “giudice” era Ampsicora, attaccano le legioni romane di stanza a Karalis. Ad esse si uniscono i Sardi Pelliti, fra cui Ilienses e Balari, mentre i Gallilenses, abitatori della Marmilla-Trexenta, depredano continuamente gli eserciti inviati di rinforzo in Sardegna dal Senato romano.
Dalla cronologia storica deduciamo quindi che: verso il 2.300 a.C.
in Asia Minore succede qualcosa di
catastrofico, che costringe un gran numero di Popolazioni a fuggire.
Una parte si muove verso il Nord (Penisola Anatolica) per proseguire
in diverse direzioni, sia per via mare che per via terra; parte di
essi invade il centro dell’Europa.
Ma cosa era accaduto di tanto catastrofico da costringere un popolo,
allora all’apice del suo splendore, a fuggire in cerca
di altre terre più ospitali? Una recente
scoperta fatta dal geologo Sharad Master, dell’università di
Witwatersrand (Sudafrica) di un cratere di 3,4 km.
di diametro, situato alla confluenza del Tigri con
l’Eufrate, sta proponendo la soluzione “Diluvio”.
Tornando ai sovrani egizi, essi descrivevano di volta in volta
i Shardana come alleati o come terribili
nemici, chiamandoli i re delle isole che sono nel cuore del Gran
Mare - I capi dei paesi stranieri - Shardana n. p.
iam (Shardana del mare) - venuti dalle
isole e dalla terra ferma posta sul grande cerchio d’acqua (Ramses
II). E ancora: venuti dal nono arco (52°-56°
parallelo) e dall’Isola Basileia, alta, con rocce rosse, bianche e
nere, ricca di rame”.
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